Troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare


RE VIRTU’ E IL FILOSOFO SAPIENZA

01.09.2018 19:35

RE VIRTU’ E IL FILOSOFO SAPIENZA

Re Virtù aveva 71 anni e regnava da 50 anni. Il soprannome “Virtù” era un appellativo onorifico assegnatogli nell`anno della sua incoronazione a Re, perché quando era ancora un giovane principino aveva già dato chiari segni di bontà e umiltà. I 50 anni di regno di Re Virtù furono all`insegna di una rigorosa e sacrale regola fatta di tre principi: Etica,Giustizia, Umiltà e Difesa  dei propri sudditi più deboli (bambini, anziani , donne e poveri). Ma nel giorno del compimento dei suoi 50 anni di regno sprofondò in una grave crisi esistenziale e di rigetto verso il suo passato, status sociale ed Ego. Questa crisi gli prese in forma così acuta che in quattro e quattr’otto dal pensiero passò all`azione, decidendo di disfarsi al più presto di tutto l`ingombrante “fardello reale” di mezzo secolo; quindi emise un editto di abdicazione sancendo che il trono passava al proprio figlio, avendo deciso di mutar vita. L`editto venne subito portato a conoscenza dei sudditi e ai Regni confinanti.
I sudditi, nobili e poveri, di Re Virtù si addolorarono per la decisione del loro amato Re, ma presero atto che i desideri del Re non si giudicano, non si discutono, ma si accettano in rigoroso silenzio e rispetto.                                                                                                                                                             
In quella circostanza era di passaggio nel Regno di Re Virtù, un noto e stimato filosofo da tutti chiamato “Sapienza”, in quanto aveva conoscenza delle cose terrene al grado più elevato. Filosofo Sapienza vide e lesse l`editto reale e decise di conoscere e interrogare Re Virtù pur sapendo che i re non si interrogano, non si giudicano ma si ascoltano soltanto. Ma Filosofo Sapienza, come tutti i filosofi, male si trovava con i salamelecchi ai sovrani della Terra. Detto fatto si presentò a Re Virtù, il qual lo ricevette in udienza speciale dovuta ai Saggi. Quando Filosofo Sapienza si trovò al cospetto di Re Virtù gli disse a bruciapelo: “La Maestà Vostra non può e non deve portare a compimento questo suo nuovo progetto di vita, perché per vostra Maestà non sarebbe una nuova vita , né una soluzione al proprio “Ego” in rivolta, ma la perdita completa dell’ identità, un ingresso in un tunnel senza sbocco,  e soprattutto senza via di ritorno.” Re Virtù, superata la voglia di far imprigionare e poi decapitare Filosofo Sapienza per lesa maestà, chiese al filosofo  cosa intendi dire con “perdita completa dell`identità?” Filosofo Sapienza spiegò: “Maestà, non entro nel merito delle motivazioni riguardo il vostro progetto di abbracciare un nuovo percorso di vita, allo scopo di cambiare il vostro status sociale, ma entro nel merito al “fattore tempo” che occorrerà per approntare e vedere nascere questo vostro nuovo progetto di vita e l’età anagrafica di vostra Maestà, che essendo di 71 anni, coincide con l`inizio naturale processo di invecchiamento, cui nemmeno i re possono sottrarsi , con la conseguente e graduata perdita delle forze fisiche e intellettuali e quindi  con il potenziale rischio di non arrivare alla meta prefissata, con la conseguente perdita del PASSATO, PRESENTE e FUTURO. Va anche considerato che vostra Maestà ha un potenziale “tempo di vita futura” stimato in 10 anni. Quindi Maestà, desista dal suo progetto; accetti, ormai, un passato e presente lungo 71 anni; accetti il suo attuale status sociale  cinquantennale. Infine ricordi, che chi lascia la strada vecchia per la nuova, non sa mai quel che trova”. Re Virtù capì e all’improvviso sfoderò buon senso e annullò l`editto, rallegrando così i suoi sudditi e dimostrando che, oltre ad essere un Re  pieno di VIRTU’, possedeva anche la saggezza.

 

Morale
Questo racconto è dedicato ed è un campanello d' allarme a tutti coloro che dopo una vita privata e professionale adulta vissuta nell`arco di 40-50 anni, decidono per svariate ragioni di disfarsene per intraprendere un altro cammino di vita, fatto di altre idee e progetti in cui riconoscersi, senza però calcolare i rischi di tale decisione; rischi dovuti a ragioni di tempo necessario affinché i nuovi progetti si concretizzino,all'età anagrafica e alla concreta possibilità di perdere la propria identità.

( 2017, by Mario Guerrasio,Operatore socio assistenziale internaz.le  – Br / It  c/o  ASO Brasil )

 

 

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