Troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare


1° MAGGIO 2019: ITALIANI SENZA LAVORO E SOVRANITA’

29.04.2019 15:51

 

 

 

O.S. SINDACATO SOU  



1° MAGGIO 2019: 

ITALIANI SENZA LAVORO E SOVRANITA’


Il Sindacato per l’Occupazione degli Ultraquarantenni – SOU  ( anno di nascita 2002 in quel di Erba prov. CO) in occasione della imminente Festa del Lavoro, storica e sacra manifestazione, desidera rivolgere ai cittadini sovrani inoccupati-disoccupati questo pensiero. In questo Primo maggio 2019 che si celebra la Festa del Lavoro, se qualcuno di voi si aspetta che vi diciamo che il Primo Maggio esalta la potenza del lavoro e le priorità e la nobiltà della sua funzione nella vita d’ogni società umana, sbaglia. Vi diciamo, invece, che le varie Politiche Istituzionali Pubbliche nazionali che si sono succedute negli ultimi anni, hanno saccheggiato anche questa gloriosa festa e quindi l'istituto del Lavoro. Allora non rimane che guardare in faccia la realtà e affermare a chiare lettere che il diritto al lavoro non esiste più ( è rimasto solo lo scritto dai Costituenti nella Costituzione del 1948), Vi diciamo che il Lavoro non c’è più. Ecco perché il Sindacato dedicherà questo intervento agli INOCCUPATI e DISOCCUPATI. Coloro che hanno un'occupazione, siano cavalieri e cedano il passo agli inoccupati e disoccupati.
Sì, avete capito bene: la pretesa di diversi milioni di Cittadini, membri dell’Istituto della Sovranità Popolare, di svolgere un’attività lavorativa, è impraticabile. Ancor di più se questa pretesa è rivolta alla Politica Istituzionale Pubblica Nazionale ( Funzione pro-tempore ).
Certo, l’Italia è “una Repubblica fondata sul lavoro”, perché così vollero scrivere i Costituenti nella Carta Costituzionale, ma quella formula rappresentò un compromesso e un'alternativa alla ben più pericolosa proposta di socialisti e comunisti durante la stesura secondo la quale l’Italia sarebbe dovuta essere / chiamarsi Repubblica democratica fondata sui Lavoratori ( va ricordato che uno di questi Costituenti, il partigiano e futuro Presidente della Repubblica, -1964- Giuseppe Saragat, all’atto dell’insediamento dell’Assemblea Costituente, 26 giugno 1946, lanciò ai colleghi Costituenti un severo monito: “Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano...”).
E’ vero, la Costituzione recita che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, ma è evidente che non può di certo significare che l’Inoccupato e il Disoccupato possa chiedere che qualcuno gli paghi un salario per svolgere un’occupazione a prescindere dall’utilità del lavoro che svolge e dalla necessità che di quel lavoro altri hanno di servirsi. Però questi Inoccupati e Disoccupati sono anche membri dell’Istituto della Sovranità Popolare, ma con una grave anomalia: questo importante Istituto, frutto di lotte immani, è stato scippato al popolo sovrano sin dal il 1° gennaio 1948 da disonesti rappresentanti della Politica Istituzionale Pubblica Nazionale.
Ma nonostante tutto questo, il diritto al lavoro non deve risultar svilito, né ridimensionato per quanto detto. Voi, infatti, avete il diritto di salvaguardare il vostro lavoro, e dunque la vostra stessa dignità ed esistenza, costringendo, con gli strumenti che la Costituzione affida al Cittadino (quali: voto, petizioni, manifestazioni, dissidenza ideologica, la Politica Istituzionale Pubblica: Parlamento, Presidenza della Repubblica, Governo) a mettere in campo opportune politiche nell’interesse del Popolo sovrano, quale loro delegante.
Quindi, siamo a dirvi:
- Avete il diritto di ottenere minore spesa pubblica e minori tributi da versare (le aliquote coatte mal si conciliano con l’istituto della Sovranità Popolare, ma più con l’istituto monarchico) se entrambe rappresentano, come è a tutti evidente, un ostacolo al diritto al lavoro;
-Avete diritto di chiedere minori sprechi e maggiore efficienza da parte della Burocrazia Istituzionale Pubblica, nazionale e locale, se il vostro diritto al lavoro è da loro ostacolato; 
-Avete diritto, Cittadini inoccupati e disoccupati, di chiedere che gli investimenti di chi vi offre lavoro siano tutelati, prestando particolare attenzione alla sicurezza e alla lotta alla criminalità;
-Avete diritto a che la Giustizia risponda celermente alle istanze di chi rischia con idee e capitali per creare nuova occupazione (a riguardo ci viene in mente a proposito, quanto detto da Luigi Einaudi, 2° Presidente della Repubblica “...migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E' la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre pressoché utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.”);
-Avete diritto a una disciplina dei rapporti di lavoro che faciliti l'incontro tra domanda e offerta e che valorizzi la libertà e l'autonomia di imprese e lavoratori, abrogando leggi collettivistiche;
-Avete diritto a svolgere l’attività che più vi aggrada.
Questo dovete costantemente rivendicare (diciamo anche come dovere, essendo membri dell’Istituto della Sovranità popolare) nei confronti della Politica Istituzionale Pubblica (Parlamento, Presidenza della Repubblica, Governo) da voi eletta direttamente e indirettamente.

Comunque, buona Festa del Lavoro!
Buon Primo Maggio!

30 Aprile 2019

 

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