Troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare


2017: Intervento di fine anno da parte del Coordinatore nazionale SOU

01.01.2018 14:51
2017: Intervento di fine anno 
da parte del Coordinatore nazionale SOU
 
Permettetemi, prima di tutto, di ringraziarVi per l'ospitalità e l'eventuale tempo che   dedicherete all'ascolto / lettura di questo mio intervento-relazione che precedo da due nostri significativi MOTTI:
 
"...Alcuni sono poveri non perchè non possiedono nulla,
ma perché non hanno un lavoro"
"...Troppo giovani per la pensione,
troppo vecchi per lavorare,”
 
L’ O.S. SOU nasce in Lombardia nel 2002 per raccogliere le istanze degli ultraquarantenni espulsi per vari motivi dal mondo del lavoro. Scopo primario è quello di prodigarsi presso tutti gli Enti preposti ad occuparsi di politica del lavoro, per sensibilizzarli all'attuazione di una politica di reinserimento nel mercato  del lavoro degli ultraquarantenni d'ambo i sessi al fine di farli concorrere allo  sviluppo sociale e personale della Nazione. 
Pur essendo  relativamente giovane come organizzazione sindacale, ma unica nel suo genere,  da subito abbiamo avuto la conferma che la strada intrapresa era ed è quella giusta riuscendo ad avere un discreto  numero di  iscritti  e  molte attenzioni  da  parte  della  Stampa locale e nazionale. La solitudine che accompagna da alcuni anni queste persone che hanno  perso lo status sociale d'occupato, rappresenta  un doloroso pedaggio che la società deve contribuire a debellare; persone che hanno speso gran parte della loro vita a produrre, con ingegno e intelligenza, ricchezza per la comunità richiedono mirata attenzione e sostegni diretti e visibili in modo da poter recuperare risorse, rigenerarle, riutilizzarle riducendo costi economici e sociali. Quindi alle Istituzioni Pubbliche, Nazionali e Locali, siamo a chiedere prima di tutto  un'attenzione a queste persone,  che a tutto il 2015 sono oltre 1.600.000 (se questi non  sono i dati di una sconfitta sicuramente devono far riflettere).
Ma al di là di queste cifre comunque necessarie per capire l'entità del fenomeno, ci sono  anche situazioni di crisi spicciola fatta anche di rate di mutuo da onorare e del dover  dire ai figli questo non me lo posso più permettere; quella verità spicciola che sovente cerchiamo di ignorare, di nasconderci per non rimanere turbati, avendo già così tanti  problemi nostri da non aver il tempo e forse voglia di scoprirla a fondo e meditarla. Sulla base di questa radiografia, il SOU intende formulare alcune proposte nell'ottica del superamento di logiche particolaristiche e localistiche e mediante di una  cultura di lavoro e sviluppo capace di porre la persona al centro di ogni nostra  azione al fine di promuovere nell'individuo la consapevolezza del proprio ruolo sociale  e della  propria dignità personale.  E' un percorso da fare a tappe e con l'ausilio di tutti  ma che  non può non prevedere un cammino di orientamento al lavoro. Il lavoro è da sempre uno dei principali sistemi che favoriscono l'inserimento sociale delle persone   e non a solo titolo economico, ma anche di costruzione di personalità, di rapporti nonchè di riconoscimento delle proprie capacità e potenzialità. Però un reinserimento al lavoro di queste persone  senza un adeguato percorso formativo  e di orientamento all'attuale mondo del lavoro, quindi con la costruzione di un progetto professionale personale ad hoc,  rischierà di ridursi meramente ad un tentativo costruito senza premesse e senza basi adeguate e quindi destinato a fallire. Infatti fra le difficoltà di reinserimento e quindi la mancanza di disponibilità dell'ultraquarantenne, a grandi linee, sono  la scarsa dimestichezza verso le attuali tecnologie e le lingue straniere; in misura minore la disponibilità al cambiamento del profilo professionale. Tutto questo è raggiungibile e quindi risolvibile, a nostro parere, se si verifica da parte degli organismi pubblici preposti, a predisporre specifici capitoli di spesa che contribuiscano a rendere fattibile ogni forma di reinserimento accompagnato, come già detto, da un mirato progetto professionale d'aggiornamento ed orientamento.  Aiutare il disoccupato ultraquarantenne a uscire dall'inattività-forzata, significa non solo affrontare un   problema sociale ma fornire una preziosa opportunità al nostro sistema economico e produttivo.
L'invito che il SOU rivolge per il 2018 alla Politica Istituzionale Pubblica (nazionale e  Locale) preposta alla Politica del Lavoro e ai “media”, è che da oggi inizi una mutazione culturale, una rivoluzione  negli  animi  mettendo in atto ogni possibile iniziativa  affinche’  si inizi fattivamente  a mettere in cantieri dei progetti che mirino a sopprimere la disoccupazione - forzata degli ultraquarantenni (ma alla porta abbiamo già anche il problema degli Ultra35enni, fascia già commentata nello Statuto pubblico SOU del 2002, che a raggiunto quota 2 milioni).
Mentre l'augurio che il SOU fa a se stesso, è quello di non lasciare andare le cose per il loro verso negativo o di attendere solo ed esclusivamente l'operato delle Istituzioni, ma tradurre in impegno quotidiano ogni possibile iniziativa atta a far nascere progetti rioccupazionali; quindi un appello agli Iscritti affinché si rendano disponibili, proponendosi  per presìdi  dinanzi alle Istituzioni Locali (Prefettura, Regioni e Comuni) e accettando di svolgere nell'ambito della propria citta’ le funzioni di Referente Locale e costituendo la cosiddetta Rete Locale SOU, che lo Statuto denomina “Unità Locali di Recapito Sindacale” (U.L.R.S.).
30 dicembre 2017
2017: Intervento di fine anno 
da parte del Coordinatore nazionale SOU
 
Permettetemi, prima di tutto, di ringraziarVi per l'ospitalità e l'eventuale tempo che   dedicherete all'ascolto / lettura di questo mio intervento-relazione che precedo da due nostri significativi MOTTI:
 
"...Alcuni sono poveri non perchè non possiedono nulla,
ma perché non hanno un lavoro"
"...Troppo giovani per la pensione,
troppo vecchi per lavorare,”
 
L’ O.S. SOU nasce in Lombardia nel 2002 per raccogliere le istanze degli ultraquarantenni espulsi per vari motivi dal mondo del lavoro. Scopo primario è quello di prodigarsi presso tutti gli Enti preposti ad occuparsi di politica del lavoro, per sensibilizzarli all'attuazione di una politica di reinserimento nel mercato  del lavoro degli ultraquarantenni d'ambo i sessi al fine di farli concorrere allo  sviluppo sociale e personale della Nazione. 
Pur essendo  relativamente giovane come organizzazione sindacale, ma unica nel suo genere,  da subito abbiamo avuto la conferma che la strada intrapresa era ed è quella giusta riuscendo ad avere un discreto  numero di  iscritti  e  molte attenzioni  da  parte  della  Stampa locale e nazionale. La solitudine che accompagna da alcuni anni queste persone che hanno  perso lo status sociale d'occupato, rappresenta  un doloroso pedaggio che la società deve contribuire a debellare; persone che hanno speso gran parte della loro vita a produrre, con ingegno e intelligenza, ricchezza per la comunità richiedono mirata attenzione e sostegni diretti e visibili in modo da poter recuperare risorse, rigenerarle, riutilizzarle riducendo costi economici e sociali. Quindi alle Istituzioni Pubbliche, Nazionali e Locali, siamo a chiedere prima di tutto  un'attenzione a queste persone,  che a tutto il 2015 sono oltre 1.600.000 (se questi non  sono i dati di una sconfitta sicuramente devono far riflettere).
Ma al di là di queste cifre comunque necessarie per capire l'entità del fenomeno, ci sono  anche situazioni di crisi spicciola fatta anche di rate di mutuo da onorare e del dover  dire ai figli questo non me lo posso più permettere; quella verità spicciola che sovente cerchiamo di ignorare, di nasconderci per non rimanere turbati, avendo già così tanti  problemi nostri da non aver il tempo e forse voglia di scoprirla a fondo e meditarla. Sulla base di questa radiografia, il SOU intende formulare alcune proposte nell'ottica del superamento di logiche particolaristiche e localistiche e mediante di una  cultura di lavoro e sviluppo capace di porre la persona al centro di ogni nostra  azione al fine di promuovere nell'individuo la consapevolezza del proprio ruolo sociale  e della  propria dignità personale.  E' un percorso da fare a tappe e con l'ausilio di tutti  ma che  non può non prevedere un cammino di orientamento al lavoro. Il lavoro è da sempre uno dei principali sistemi che favoriscono l'inserimento sociale delle persone   e non a solo titolo economico, ma anche di costruzione di personalità, di rapporti nonchè di riconoscimento delle proprie capacità e potenzialità. Però un reinserimento al lavoro di queste persone  senza un adeguato percorso formativo  e di orientamento all'attuale mondo del lavoro, quindi con la costruzione di un progetto professionale personale ad hoc,  rischierà di ridursi meramente ad un tentativo costruito senza premesse e senza basi adeguate e quindi destinato a fallire. Infatti fra le difficoltà di reinserimento e quindi la mancanza di disponibilità dell'ultraquarantenne, a grandi linee, sono  la scarsa dimestichezza verso le attuali tecnologie e le lingue straniere; in misura minore la disponibilità al cambiamento del profilo professionale. Tutto questo è raggiungibile e quindi risolvibile, a nostro parere, se si verifica da parte degli organismi pubblici preposti, a predisporre specifici capitoli di spesa che contribuiscano a rendere fattibile ogni forma di reinserimento accompagnato, come già detto, da un mirato progetto professionale d'aggiornamento ed orientamento.  Aiutare il disoccupato ultraquarantenne a uscire dall'inattività-forzata, significa non solo affrontare un   problema sociale ma fornire una preziosa opportunità al nostro sistema economico e produttivo.
L'invito che il SOU rivolge per il 2018 alla Politica Istituzionale Pubblica (nazionale e  Locale) preposta alla Politica del Lavoro e ai “media”, è che da oggi inizi una mutazione culturale, una rivoluzione  negli  animi  mettendo in atto ogni possibile iniziativa  affinche’  si inizi fattivamente  a mettere in cantieri dei progetti che mirino a sopprimere la disoccupazione - forzata degli ultraquarantenni (ma alla porta abbiamo già anche il problema degli Ultra35enni, fascia già commentata nello Statuto pubblico SOU del 2002, che a raggiunto quota 2 milioni).
Mentre l'augurio che il SOU fa a se stesso, è quello di non lasciare andare le cose per il loro verso negativo o di attendere solo ed esclusivamente l'operato delle Istituzioni, ma tradurre in impegno quotidiano ogni possibile iniziativa atta a far nascere progetti rioccupazionali; quindi un appello agli Iscritti affinché si rendano disponibili, proponendosi  per presìdi  dinanzi alle Istituzioni Locali (Prefettura, Regioni e Comuni) e accettando di svolgere nell'ambito della propria citta’ le funzioni di Referente Locale e costituendo la cosiddetta Rete Locale SOU, che lo Statuto denomina “Unità Locali di Recapito Sindacale” (U.L.R.S.).
Un prospero 2018 a tutti!
30 dicembre 2017
 

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