Troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare


COSTI SPESA PUBBLICA: QUEL TERZO SOGGETTO

16.04.2018 15:32
https://www.medinforma.info/
Medinforma
DOVE MEDA SI INCONTRA
 
70.000 euro di consulenze disinvolte, a spese dei cittadini
https://www.medinforma.info/2018/04/15/70-000-euro-di-consulenze-disinvolte-a-spese-dei-cittadini/
 
POSTED BY: CORRADO MARELLI 15 APRILE 2018
Le consulenze sono spesso al centro di polemiche, in particolare nella spesa pubblica. Normalmente si ricorre a consulenti quando all’interno di un’organizzazione non ci sono le competenze necessarie o quando mancano le risorse umane interne o quando si vuole un parere sulla propria gestione o per altri motivi di particolare urgenza o necessità per lo svolgimento delle proprie attività. Nel mondo privato, l’utilizzo di consulenti è valutato in termini economici ed è attivato quando c’è un reale e documentato beneficio per l’azienda. Nel pubblico, il ricorso a consulenti è, oggi, visto con estrema attenzione ed è scoraggiato dal legislatore, visti i numerosi casi di consulenze inutili o clientelari o di cattiva gestione, particolarmente in enti o aziende partecipate fallimentari.
Qui a Meda, ho evidenziato due esempi di consulenze discutibili, una della precedente amministrazione (PD) e un’altra dell’attuale (CD a trazione Lega). Nel ruolo di consigliere di opposizione del Polo Civico, ho segnalato questi due casi per dimostrare come una politica attenta, competente e responsabile possa ridurre la spesa pubblica corrente senza tagliare i servizi essenziali alle persone e risparmiando risorse da dedicare a interventi urgenti per la comunità e il suo territorio.
Il primo caso è stato l’affidamento della redazione del rapporto di fine mandato di Sindaco e Giunta, nel 2017, a una società esterna, Refe srl. L’articolo 4 del decreto legislativo n.149 del 2011 prescrive che la relazione di fine mandato sia redatta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale, quindi con competenze e risorse interne. Particolarmente in tempi di crisi, si devono usare le risorse limitate a ciò che è necessario alla comunità e un rapporto semplice ed essenziale, redatto da Sindaco, Assessori e personale della struttura comunale sarebbe stata la scelta corretta e si sarebbero risparmiati 37.119,84 euro.
Il secondo caso è la decisione d’incaricare il consulente esterno Daisen srl, al costo di 34.221 euro spalmato sui prossimi tre anni, per supportare Sindaco, Giunta e dirigenti nella formazione e nella predisposizione degli atti previsti dalla legge nel stesura del DUP (Documento Unico di Programmazione), per la definizione degli obiettivi e di misurazione e valutazione dei risultati. È stato detto che il consulente sarà un soggetto terzo e indipendente per la valutazione della performance della parte politica e della parte burocratica, in particolare dei dirigenti. In realtà, il D.Lgs. 150/2009, come aggiornato dal D.Lgs. 74/2017 scrive chiaramente che un consulente non può essere “Organismo indipendente di valutazione”, che, invece, dovrà essere “costituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Il valore aggiunto del consulente potrebbe essere l’avvio del controllo di gestione, che misuri le spese per centro di costi e di servizi per valutare l’efficacia delle iniziative adottate e degli investimenti. Ci si chiede, però, se una Giunta composta da 6 persone, Sindaco e 5 Assessori, scelti per le rispettive competenze, più 4 dirigenti comunali non possano essere sufficienti a svolgere queste attività istituzionali, con l’eventuale supporto delle organizzazioni pubbliche intercomunali, provinciali, regionali e statali.
Evitare le due consulenze, scelte come esempi, avrebbe comportato un risparmio di oltre 70.000 euro che si sarebbero potuti utilizzare in attività urgenti di sostegno ai servizi sociali essenziali o per opere di manutenzione o investimenti, di cui questa città ha grande bisogno.
13 aprile 2018
Vermondo Busnelli (capogruppo consiliare del Polo Civico)
Sindacato SOU | 15 aprile 2018 at 19:26 | Rispondi
COSTI SPESA PUBBLICA: QUEL TERZO SOGGETTO
Sono quelle assurdità / mala gestione della Cosa Pubblica che arrecano ai Cittadini costi immotivati e elevati. Di fatto i cittadini, sia a livello nazionale che locale, si trovano a dover contribuire oltre per la Politica Istituzionale Pubblica e la Burocrazia Istituzionale Pubblica, anche per un terzo soggetto, quale il Consulente libero professionista. E’così antidemocratico per il Parlamento legiferare in merito a Consulenze / pareri legali / ecc., che le Pubbliche Istituzioni siano esse nazionali che locali, possono / devono servirsi di tecnici propri della Pubblica Amministrazione dello Stato (Giustizia Civile e Penale)? Parlano di cambiamento (e la “triplice partitica” candidata al Governo, e i “rispescati” lo sono?), ma continuano a non voler prendere atto di cosa vuole il Popolo Sovrano, e se qualcuno insiste nel ricordarglielo, gli danno del populista, altra trovata per zittire chi esige diritti civili e sociali (il politico Berlusconi ha instaurato una crociata contro i populisti, iniziando a far saltare già alcune teste giornalistiche nelle sue emittenti tv, rei di “populismo” o “non servilismo”?).
 
da:  Medinforma
 
 
 
 
 
POSTED BY: CORRADO MARELLI 15 APRILE 2018
Le consulenze sono spesso al centro di polemiche, in particolare nella spesa pubblica. Normalmente si ricorre a consulenti quando all’interno di un’organizzazione non ci sono le competenze necessarie o quando mancano le risorse umane interne o quando si vuole un parere sulla propria gestione o per altri motivi di particolare urgenza o necessità per lo svolgimento delle proprie attività. Nel mondo privato, l’utilizzo di consulenti è valutato in termini economici ed è attivato quando c’è un reale e documentato beneficio per l’azienda. Nel pubblico, il ricorso a consulenti è, oggi, visto con estrema attenzione ed è scoraggiato dal legislatore, visti i numerosi casi di consulenze inutili o clientelari o di cattiva gestione, particolarmente in enti o aziende partecipate fallimentari.
Qui a Meda, ho evidenziato due esempi di consulenze discutibili, una della precedente amministrazione (PD) e un’altra dell’attuale (CD a trazione Lega). Nel ruolo di consigliere di opposizione del Polo Civico, ho segnalato questi due casi per dimostrare come una politica attenta, competente e responsabile possa ridurre la spesa pubblica corrente senza tagliare i servizi essenziali alle persone e risparmiando risorse da dedicare a interventi urgenti per la comunità e il suo territorio.
Il primo caso è stato l’affidamento della redazione del rapporto di fine mandato di Sindaco e Giunta, nel 2017, a una società esterna, Refe srl. L’articolo 4 del decreto legislativo n.149 del 2011 prescrive che la relazione di fine mandato sia redatta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale, quindi con competenze e risorse interne. Particolarmente in tempi di crisi, si devono usare le risorse limitate a ciò che è necessario alla comunità e un rapporto semplice ed essenziale, redatto da Sindaco, Assessori e personale della struttura comunale sarebbe stata la scelta corretta e si sarebbero risparmiati 37.119,84 euro.
Il secondo caso è la decisione d’incaricare il consulente esterno Daisen srl, al costo di 34.221 euro spalmato sui prossimi tre anni, per supportare Sindaco, Giunta e dirigenti nella formazione e nella predisposizione degli atti previsti dalla legge nel stesura del DUP (Documento Unico di Programmazione), per la definizione degli obiettivi e di misurazione e valutazione dei risultati. È stato detto che il consulente sarà un soggetto terzo e indipendente per la valutazione della performance della parte politica e della parte burocratica, in particolare dei dirigenti. In realtà, il D.Lgs. 150/2009, come aggiornato dal D.Lgs. 74/2017 scrive chiaramente che un consulente non può essere “Organismo indipendente di valutazione”, che, invece, dovrà essere “costituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Il valore aggiunto del consulente potrebbe essere l’avvio del controllo di gestione, che misuri le spese per centro di costi e di servizi per valutare l’efficacia delle iniziative adottate e degli investimenti. Ci si chiede, però, se una Giunta composta da 6 persone, Sindaco e 5 Assessori, scelti per le rispettive competenze, più 4 dirigenti comunali non possano essere sufficienti a svolgere queste attività istituzionali, con l’eventuale supporto delle organizzazioni pubbliche intercomunali, provinciali, regionali e statali.
Evitare le due consulenze, scelte come esempi, avrebbe comportato un risparmio di oltre 70.000 euro che si sarebbero potuti utilizzare in attività urgenti di sostegno ai servizi sociali essenziali o per opere di manutenzione o investimenti, di cui questa città ha grande bisogno.
13 aprile 2018
Vermondo Busnelli (capogruppo consiliare del Polo Civico)
 
 
INTERVENTO:
 
Sindacato SOU
COSTI SPESA PUBBLICA: QUEL TERZO SOGGETTO
Sono quelle assurdità / mala gestione della Cosa Pubblica che arrecano ai Cittadini costi immotivati e elevati. Di fatto i cittadini, sia a livello nazionale che locale, si trovano a dover contribuire oltre per la Politica Istituzionale Pubblica e la Burocrazia Istituzionale Pubblica, anche per un terzo soggetto, quale il Consulente libero professionista. E’così antidemocratico per il Parlamento legiferare in merito a Consulenze / pareri legali / ecc., che le Pubbliche Istituzioni siano esse nazionali che locali, possono / devono servirsi di tecnici propri della Pubblica Amministrazione dello Stato (Giustizia Civile e Penale)? Parlano di cambiamento (e la “triplice partitica” candidata al Governo, e i “rispescati” lo sono?), ma continuano a non voler prendere atto di cosa vuole il Popolo Sovrano, e se qualcuno insiste nel ricordarglielo, gli danno del populista, altra trovata per zittire chi esige diritti civili e sociali (il politico Berlusconi ha instaurato una crociata contro i populisti, iniziando a far saltare già alcune teste giornalistiche nelle sue emittenti tv, rei di “populismo” o “non servilismo”?).
15 Aprile 2018 at 19:26
 
 

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