Troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare


da MEDINFORMA: Primo Maggio SOU

02.05.2017 13:59
Da Medinforma, del 29 Aprile 2017  (www.medinforma.info/2017/04/29/1-maggio-2017-italiani-senza-lavoro-e-sovranita/)

1° Maggio 2017: italiani senza lavoro e sovranità

Il Sindacato per l’Occupazione degli Ultraquarantenni – SOU – classe 2002, ringrazia per l’ospitalità in questa bella, storica e sacra manifestazione.
Lavoratrici e Lavoratori, oggi, Primo Maggio 2017, siamo qui per celebrare la Festa del Lavoro, ma anche per guardare in faccia la realtà e quindi per affermare a chiare lettere che il diritto al lavoro non esiste! Ecco perché il Sindacato dedicherà questo intervento principalmente agli inoccupati e disoccupati.
Sì, avete capito bene: la pretesa di diversi milioni di Cittadini, membri dell’Istituto della Sovranità Popolare, di svolgere un’attività lavorativa, è impraticabile. Ancor di più se questa pretesa è rivolta all’attuale Politica Istituzionale Pubblica Nazionale.
Certo, l’Italia è “una Repubblica fondata sul lavoro”, perché così vollero scrivere i Costituenti, ma quella formula rappresentò un compromesso e un’alternativa alla ben più pericolosa proposta di socialisti e comunisti in assemblea costituente secondo la quale l’Italia sarebbe dovuta essere una Repubblica democratica fondata esclusivamente sui Lavoratori (va ricordato che uno di questi Costituenti, il partigiano e futuro Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, all’atto dell’insediamento dell’Assemblea Costituente, 26 giugno 1946, lanciò ai colleghi Costituenti un severo monito: “Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano…”)
E’ vero, la Costituzione recita che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, ma è evidente che non può di certo significare che l’Inoccupato e il Disoccupato possa chiedere che qualcuno gli paghi un salario per svolgere un’occupazione a prescindere dall’utilità del lavoro che svolge e dalla necessità che di quel lavoro altri hanno di servirsi. Però questi Inoccupati e Disoccupati sono anche membri dell’Istituto della Sovranità Popolare; ma anche qui abbiamo un’altra grave anomalia: questo importante Istituto, frutto di lotte immani, è stato scippato al popolo sovrano da disonesti delegati.
Ma, ciononostante, il diritto al lavoro non risulta per nulla svilito, né ridimensionato da quanto sin qui detto. Voi, infatti, avete il diritto di salvaguardare il vostro lavoro, e dunque la vostra stessa dignità ed esistenza, costringendo, con gli strumenti che la Costituzione affida al Cittadino, la Politica Istituzionale Pubblica (Parlamento, Presidente della Repubblica, Governo) a mettere in campo opportune politiche nell’interesse del Popolo-Delegante.
Quindi:
– Avete il diritto di ottenere minore spesa pubblica e minori imposte e tasse, se entrambe rappresentano un ostacolo al diritto al lavoro;
– Avete diritto di chiedere minori sprechi e maggiore efficienza nella Burocrazia Istituzionale Pubblica, nazionale e locale, se il vostro diritto al lavoro è da loro ostacolato;
– Avete diritto, Cittadini inoccupati e disoccupati, di chiedere che gli investimenti di chi vi offre lavoro siano tutelati, prestando particolare attenzione alla sicurezza e alla lotta alla criminalità;
– Avete diritto a che la Giustizia risponda celermente alle istanze di chi rischia con idee e capitali per creare nuova occupazione (viene in mente a proposito, quanto detto da Luigi Einaudi, 2° Presidente della Repubblica “…migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre pressoché utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.”);
– Avete diritto a una disciplina dei rapporti di lavoro che faciliti l’incontro tra domanda e offerta e che valorizzi la libertà e l’autonomia di imprese e lavoratori.
– Avete diritto a svolgere l’attività che più vi aggrada.
Questo dovete costantemente rivendicare (anche come dovere!) nei confronti della Politica Istituzionale Pubblica, da voi eletta direttamente e indirettamente.
Buona Festa del Lavoro!
Buon Primo Maggio!


Sindacato SOU U.L.R.S. 7 – Meda
25 Aprile 2017
Il Coordinatore Nazionale SOU, Mario Guerrasio

 

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