Troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare


LEGA:SANITA’ PUBBLICA PER IL FUTURO

17.05.2020 18:49


MEDINFORMA  
 

SARÀ NECESSARIO RIPENSARE LA SANITÀ PUBBLICA IN ITALIA


POSTED BY: CORRADO MARELLI 10 MAGGIO 2020

 

Sintesi della notizia (da l’altra stampa)

In Brianza apriranno alcune strutture riservate ai pazienti guariti da coronavirus che dopo la dimissione dall’ospedale non possono rientrare nelle loro abitazioni.

«Il territorio – spiega il presidente della Provincia Luca Santambrogio – non si farà cogliere impreparato: con i responsabili dell’Ats abbiamo giocato d’anticipo rispetto alla Regione e abbiamo individuato i luoghi per le cosiddette degenze di sorveglianza. Per il loro varo dobbiamo attendere il via libero della giunta Fontana: saranno almeno tre, nelle vicinanze di Monza, nel vimercatese e nella Brianza ovest per soddisfare le necessità dell’intera Provincia».

«Abbiamo individuato perlopiù RSA vuote, pronte ma in attesa di autorizzazione. Ciascuna avrà dai 15 ai 20 letti per malati che devono completare il processo di guarigione, che hanno ancora bisogno dell’ossigeno o che non possono tornare a casa in quanto non hanno una camera e un bagno in cui rimanere isolati». Nelle strutture potranno contare sulla presenza di un assistente sanitario e sulle visite di un medico. Chi, invece, è asintomatico ma ancora positivo al covid-19 potrebbe essere ospitato in un albergo: sull’eventualità di battere questa strada si stanno confrontando la Prefettura e la Protezione civile.
 

«In Brianza – commenta Santambrogio – fino a una settimana fa la situazione era molto grave: ora sono moderatamente ottimista. Dobbiamo, però, evitare che il calo delle infezioni spinga la gente a uscire: abbiamo pagato per quindici giorni l’affollamento dei parchi che si è verificato l’8 marzo».

Con i suoi colleghi sindaci si confronta quotidianamente sulle misure più adeguate a contrastare la diffusione dell’epidemia: «Tutti – afferma – chiedono di aumentare il numero dei tamponi, di estenderli al personale sanitario e agli operatori delle case di riposo: sappiamo che dobbiamo scontrarci con le difficoltà obiettive dovute alla mancanza di laboratori che effettuano le analisi; un campionamento più ampio consentirebbe di avere dati più realistici del contagio». Sono molte, infatti, le persone in isolamento volontario o che presentano sintomi riconducibili al Covid-19 a cui non viene effettuato il tampone.

L’alto numero di malati e, purtroppo, di vittime dovrà rappresentare un monito per il futuro: «Quando tutto sarà finito sarà necessario ripensare la sanità pubblica in Italia. Molti medici di base, ospedalieri e infermieri si sono ammalati perché non avevano guanti né mascherine. Se tra qualche mese dovesse ripresentarsi l’epidemia non dovremo farci trovare disattenti una seconda volta». Non solo: «Gli ospedali – precisa – dovranno riprendere l’attività ordinaria dei reparti ma non dovranno andare persi gli sforzi fatti per creare i posti di terapia intensiva: i letti non dovranno essere smantellati. È arrivato il momento di riflettere sui tagli alla sanità pubblica fatti all’inizio di questo decennio e di rivedere il sistema sanitario nazionale. È arrivato il momento di capire che quei letti soppressi sono necessari».

Monica Bonalumi (il Cittadino, sabato 4 aprile 2020 pag. 2)

 




-INTERVENTO SULL’ARTICOLO:      O.S. SINDACATO SOU 14 Maggio 2020


VIA LA POLITICA ISTITUZIONALE PUBBLICA PRIVA D’ETICA

 

Ecco un esempio di come “rigirare la frittata”. Parla la Dx che a livello globale ha parlato di “influenzina”, ha “ripreso” medici che sin dall’inizio invitavano i propri collaboratori dell’area sanitaria a mettere la mascherina (uno per tutti, il caso del dr. Bergamaschini). Ora, se potessero, manderebbero i “servizi” per fare osservare la distanza. Ecco, è questa Politica Istituzionale Pubblica che deve sparire, non la Politica in se stessa, ns. ordinamento.

O.S. Sindacato SOU – U.L.R.S 7 -Meda Domicilio Elettivo (Pec): sou@pec.it
e-mail: soudifesa@libero.it

 

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